La Memoria del Colera Vive nel Museo dei Pompieri e della Croce Rossa

Grazie al Commissario Regionale della Croce Rossa Italiana avv.to Raffaele Pio Di Sabato e all'ospedale di Monte Sant'Angelo, che hanno donato dei reperti straordinari risalenti ai primi anni del '900 al museo storico sui Pompieri e sulla Croce Rossa Italiana di Manfredonia, siamo riusciti a comprendere come oltre alla nostra città anche Monte Sant'Angelo riuscì ad organizzare un Comitato di salute pubblica per arginare l'epidemia di colera. Sono numerosi i documenti, le attrezzature e persino una lettiga volata che oggi hanno arricchito ulteriormente il tesoro del nostro museo e ci hanno aiutato a comprendere come si organizzarono le due città durante i giorni del colera.
L'epidemia colerica del 1893, dopo aver risparmiato Manfredonia e tutta la Capitanata, nell'estate del 1910 torna a terrorizzare il nostro Meridione. Questa volta il punto di partenza fu proprio la nostra Regione (Trani o Margherita di Savoia), dove il colera fece le sue prime vittime trasportata da "merciai, girovaghi, venditori ambulanti e negozianti di ogni genere, nonché dal personale dell'illuminazione a gas acetilene e persino dal personale dei fuochi pirotecnici", che girava da paese in paese in occasione delle feste patronali che tradizionalmente si svolgevano nei mesi estivi. Con il timore che, insieme alle merci, venissero scambiati anche vibrioni colerici provenienti da Trani e Margherita di Savoia, il Sindaco di Manfredonia Vincenzo Capparelli convocò urgentemente il "Corpo di Sanità Locale" e con tutta prontezza che il caso richiedeva, furono adottate energiche misure igieniche e profilattiche. La città fu suddivisa i 5 sezioni, affidandando il servizio di ciascuna sezione ad un medico sotto la direzione dell'ufficiale sanitario dott. Giuseppe Borgia che operavano presso la prima sezione centrale. Fu istituito un servizio di vigilanza alla stazione ferroviaria "all'arrivo dei treni" e al porto "all'arrivo dei piroscafi e dei velieri". Sul molo fu costruita una baracca di legno per le pratiche di disinfezione "per gli arrivi marittimi", mentre all'altro estremo della città furono impiantate alcune tende della Croce Rossa Italiana per la cura dei malati e attrezzati locali di una antica chiesa per l'isolamento dei sospett. A sostegno dell'azione della Giunta municipale "allo scopo di maggiormente incrementare la pulizia urbana, al fine di arginare l'impostazione del morbo in questo comune", su iniziativa di una squadra di studenti ed alcuni volenterosi cittadini un comitato di salute pubblica denominato "Croce Verde". Vi facevano parte 36 sociale fondatori tra cui il Presidente Pietro Guerra. L'epidemia colerica durò più di un mese e si spense il 22 novembre, giorno in cui cessò di funzionare il Lazzaretto dopo che erano stati contati 26 morti a cui venne data pietosa sepoltura alle spese del comune di Manfredonia. Quest'ultima epidemia storica di colera fu un dramma umano che oltre a provocare numerosi decessi fu anche una terribile mazzata per le finanze comunali.
SUDDIVISIONE DELLA CITTÀ IN 5 SEZIONI DURANTE IL COLERA DEL 1911-1912.
Prima sezione - Zona centrale
Dott. Giuseppe Borgia Ufficiale sanitario, assistito dallo studente in medicina Ettore Guerra.
Vigile sanitario Scarano Raffaele; agenti Sant'Arcangelo Domenico, Di Lauro Giuseppe, Del Vecchio Francesco e n. 2 militi della Croce Verde.
Seconda sezione - paese interno A
Dott. Camillo Grasso, agente Pesante Michele, n. 4 militi della Croce verde. n. 4 militi della Croce Verde, agente Potenza Nicola e n. 2 militi della Croce Verde.
Terza sezione - paese interno B (abitato da via Arcivescovato a Monticchio.
Dott. Pietro Guerra, agente Castriotta Matteo e n. 3 militi della Croce Verde.
Quarta sezione - Ferrovia, Lazzaretto, Stazione di vigilanza.
Dott. Castigliego Giuliano e Azzarore Raffaele, a turni agenti, Carabinieri, Guardia di Finanza e Marcolongo Gaetano e n. 7 militi della Croce Verde.
Quinta sezione "vigilanza alberghi, case fittate e sulle persone da tenersi in osservazione.
Dott. Simone Luigi, agente Florio Giuseppe e n. 6 militi della Croce Verde.
Contemporaneamente anche la città di Monte Sant'Angelo il 22 agosto 1910 istituisce la Delegazione della Croce Rossa Italiana, che fu un'organizzazione molto avanzata per l'epoca, il suo organico comprendeva il Grande Ufficiale Renzulli Matteo - Delegato, Piemontese Matteo - vice Delegato
Piemontese Francesco - Segretario
Esposito Luigi - Cassiere
Piemontese Giuseppe - Componente
Santoro Michele - Componente
De Cillis Gabriele- Componente
Rinaldi Angelo - Componente
D'iasio Matteo - Componente
Bisceglia Bernardo - Componente.

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